Presto il progetto sarà attivo anche a Siena e Firenze
A Pisa da qualche anno è in atto il progetto che prevede di destinare il cibo che avanza nelle mense universitarie al ‘Progetto Homeless’: un’esperienza promossa dalla Società della salute e realizzata con la collaborazione di coop sociali e Caritas. Pisa ha dato l’esempio dato che presto lo stesso progetto sarà attuato anche dalle mense regionali (Novoli, via Alderotti e consiglio regionale), e dalle 2 mense universitarie di Firenze e da quella di Siena. Il cibo non utilizzato verrà distribuito, attraverso Banco Alimentare e Caritas, ai più bisognosi. È questa la novità che emerge dalla firma dell’accordo di collaborazione siglato ieri, mercoledì 18 marzo, tra Regione,Azienda regionale per il Diritto allo Studio Universitario ed i tre Comuni di Firenze, Pisa e Siena, sedi dei tre atenei, per il recupero del cibo in 6 mense universitarie.
Nelle sei mense universitarie toscane ogni anno vengono erogati circa 2,4 milioni di pasti, più di 300 mila quelli serviti nelle tre mense della Regione a Firenze. Soltanto nelle mense universitarie si stima una rimanenza annua di quasi 104 mila pasti, pari a circa 21 tonnellate di cibo.
A Pisa, tra il 2011 e il 2014, sono stati recuperati dalle mense Martiri, Cammeo e Praticelli oltre 70 mila pasti. «Il recupero di cibo non consumato nelle mense universitarie per destinarlo a persone e famiglie bisognose – dichiara il presidente DSU Marco Moretti - è un atto dovuto di sensibilità sociale dell’Azienda regionale per il Diritto allo Studio. Questa iniziativa è una operazione che va in continuità con quanto fatto fino ad ora ed esprimo i più sinceri ringraziamenti al consigliere Simone Consani, che ha seguito questo progetto in tutte le sue fasi. L’esperienza già maturata a Pisa – conclude – ed oggi estesa a tutte le sedi di ateneo della Toscana consente di rendere omogenea una buona prassi su tutto il territorio regionale».
«Partiamo da buone pratiche – commenta l’assessora alle politiche sociali del Comune di Pisa Sandra Capuzzi - che diventano patrimonio di tutti. Un accordo che ci permetterà di recuperare lo spreco e che crea un’altra sinergia tra i tre territori sedi di università, un’iniziativa innovativa sotto tutti i punti di vista».
( Fonte pisainformaflash.it)