(Fonte : Caritaspisa.it)
Di Francesco Paletti
Il rapporto soprattutto evidenzia come il fenomeno della povertà riguardi prevalentemente adulti (quasi la metà delle persone incontrate ha fra i 35 e i 54 anni) con un basso livello d’istruzione (i due terzi hanno un titolo pari o inferiore alla licenza media). La conseguenza è la mancanza di un lavoro (nel 71% dei casi) oppure l’averne uno povero e scarsamente retribuito, tale da rendere necessario rivolgersi comunque alla Caritas (14,8%). E cresce anche la marginalità abitativa: nel 2015 riguardava 2601 persone seguite dai Cd’A, nel 2017 3527.
Risultato: la povertà si cronicizza. Il 33,5% delle persone che hanno bussato alla Caritas nel 2017 è seguita da almeno sei anni mentre il 28,7% è arrivata per la prima volta nel 2017.
Nelle conclusioni le Caritas toscane indicano anche alcune piste di lavoro per il futuro: la sfida della capacitazione e quella del “bene fatto bene”, ma anche il contrasto delle povertà educative e sanitarie, la correlazione fra salute mentale ed esclusione sociale e, soprattutto, la necessità di ripensare il welfare in una logica comunitaria.
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